A.TRAINA, Alfieri traduttore di Seneca tragico  

1. Med. 170: moriere. :: cupio. :: profuge. :: paenituit fugae.
Morrai. :: Morrò. :: Fuggi. :: Il fuggir mi dolse.
2. Med. 208-217s.: Expulsa, supplex, sola, deserta undique Afflicta .... Generosa, felix, decore regali potens Fulsi.
Supplice, sola, abbandonata, espulsa E d’ogni parte afflitta or mi ritrovo: Io che felice un dì splendida vissi Nobil prole di re.
3. Med. 466: revolvat animus igneos tauri halitus
e non rimembri i sfavillanti tori.
4. Med. 845: Ite, ite, nati, matris infaustae genus
itene o Figli di dolente madre
5. Med. 286: Per regnorum status ... precor
Priegoti per la sacra alta corona
6. Med. 205: sceptris superbas quisquis admovet manus
il superbo crudel scettrato stuolo
7. Med. 561s.: excidimus tibi? Numquam excidemus.
Medea ti scordi? Medea purtroppo in mente Ti starà finché vivi.
8. Med. 165-167: Nihilque superest opibus e tantis tibi. :: Medea superest. hic mare, et terras vides, ferrumque, et ignes, et deos, et fulmina.
Che più t’avanza omai? :: Medea m’avanza. Medea cui serve il ciel, la terra, il fuoco ...
9. Med. 492: Poenam putabam, munus, ut video, est fuga.
Pena credea l’esilio, ed è mercede?
10. Med. 964s.: frater est. poenas petit.. Dabimus.
Assirto, Assirto, chiedi vendetta a me? vendetta avrai.
11. Med. 965: fige luminibus faces
Ma le fiaccole orrende intanto figgi e rifiggi ne’miei spietati lumi.
12. Med. 55: quae scelere parta est, scelere linquenda est domus.
tinta di sangue nel suo letto entrai, Tinta di sangue n’esci.
13. Med. 280: totiens nocens sub facta, sed numquam mihi.
Quanto sangue versai, per lui si sparse.
14. Med. 156: magna non latitant mala
scoppian dal cuore ... i violenti affetti.
15. Med. 388-90: Renidet: omnis specimen affectus capit:
Haeret, minatur, aestuat, queritur, gemit.
O quanti affetti
come tra lor diversi in volto ha pinti.
Or minacciosa corre, ora s’arresta,
Or geme, or ride, or bolle, or parla, or tace.
16. Med. 445:
Ecce viso memet, exsiluit, furit.
appena
me vide, pria ristette, indi furiosa
Sen vien.
17. Virgin., I 108:
D’un vil tuo par schiava più vil foss’io
Maria Stuarda, II 122:
Se pur di me, se del mio cor tu parli
Rosmunda, III 210:
[dolerti] Tu di mia fe’ non puoi; tu che pur sai
La congiura de’ Pazzi, I 215:
uom sol non puote; e altr’uom che te, non conti
Ibid., III 192:
Non io son vil, né tu che il dici, il credi
18. Med. 560:
E fia pur ver? sen va, de’ miei delitti
Immemore
19. La congiura de’ Pazzi, V 203:
Lo empiei di tante e di tante ferite
Maria Stuarda, IV 166:
Timori, e dubbj, e perigili, ed errori
Merope, III 28:
Vittima tosto cader sulla tomba
Don Garzia, I 20:
Che a tradimento trafitto cadea
La congiura de’ Pazzi, V 171:
Ma il sacro squillo del bronzo lugùbre
Filippo, I 20:
Altro che il pianto, ed il pianto è delitto
Merope, III 83:
Senza che il pianto dagli occhi trabocchi
Merope, IV 199:
E non me ’l dice, grondante di sangue
Mirra, II 209:
Abbandonarli ... e morir ... di dolore
20. Mirra, IV 43
Il mio destin, ch’io tremando aspettava
Bruto II, V 221:
Sospeso stava il tremante mio braccio
Antigone, I 159:
Serbata io m’era a tua tremula etade
Ibid., V 90:
Pareami udire: al mio core tremante
21. Med. 159:
Fortuna fortes metuit, ignavos opprimit.
Teme i prodi fortuna, i vili opprime.
Fortuna serve ai forti, i vili opprime.
22. Med. 163:
Qui nihil potest sperare, desperet nihil.
Chi nulla può sperar, nulla disperi.
23. Med. 176:
Fortuna opes auferre, non animum potest
Può i mezzi tor, l’animo no, fortuna.
24. Med. 437s.:
Non timor vicit virum,
sed trepida pietas.
Non il timor, ma la pietà mi vinse.
Tremai per la mia prole.
25. Theb. 66:
Perire sine me non potes, mecum potes.
Meco potrai, non senza me morire.
26. Med. 292:
Nullum ad nocendum tempus angustum est malis.
Per nuocer mai non manca il tempo a’ rei.
Agamennone, II 258:
Troppo ad un empio è un giorno.
27. Theb. 245-249:
videram numquam diem,
et iam timebar.
Mors me antecessit.
Pria che vedessi il giorno, io fui temuto
Pria che nascessi fui dannato a morte.
Polinice, I 17:
Noi, dannati gran tempo anzi che nati
Antigone, I 209:
Io, di morir, pria che nascessi, degna.
28. Theb. 556ss.:
neve, quas regere expetis
everte Thebas.
Quella che regger vuoi, Tebe, non struggi.
Polinice, II 251s.:
vorresti
pria che in Tebe regnar, distrugger Tebe?
29. Theb. 300:
nefasque nullum per nefas nati putant.
Polinice, II 249:
Nati al delitto, e dal delitto spinti.
30. Agam. 243:
quem paenitet peccare, paene est innocens.
Agamennone, II 144:
rimorso senti? omai più reo non sei.
31. Antigone, V 100:
e in trono
Trema chi fa tremare.
Agam. 67:
metui cupiunt metuique timent.
de ira 2,11,4:
quidquid terret, et trepidat.